Una fase di trend si ha quando il mercato prende una direzione precisa, al rialzo o al ribasso.
Se invece il mercato non intraprende nessuna direzione e continua ad andare un po’ su e un po’ giù, allora si dice che si è in una fase di congestione, cioè in una fase in cui nessuna delle due forze riesce a prevalere sull’altra. Come dire…l’orso e il toro si equivalgono.
Può darsi che si stia effettuando una vera e propria lotta con numerosi partecipanti al mercato dalle idee divergenti, nel qual caso i volumi trattati (il numero di azioni scambiate) saranno elevati, oppure, può darsi che il mercato viva un periodo di apatia, con scambi bassi in un clima di indifferenza generale, come spesso avviene nei periodi semifestivi.
Comunque sia, una fase di congestione avviene quando c’è indecisione su quale direzione prendere.
La prima cosa da fare per capire se è il caso d’investire in borsa o meno è capire in quale fase ci si trova.
Indice contenuto
Buy and Hold
Se si ha la fortuna di trovarsi in una fase di forte trend al rialzo, allora l’unica strategia vincente è di comprare e mantenere, o come dicono gli americani “buy and hold“.
Se si ha la sfortuna di trovarsi in una fase di trend ribassista, ovvio che bisogna stare alla larga e lasciare il mercato agli “speculatori ribassisti”, in attesa di comprare a prezzi bassi una volta che si siano calmate le acque.
Day trader
Se invece si è in una fase di congestione, allora è il momento dei trader, ed oggi dovremmo dire, dei day trader… ossia di quanti comprano e vendono lo stesso titolo anche più volte al giorno sfruttando il continuo rimbalzo tra un supporto ed una resistenza… insomma, si individuano dei livelli e si compra o si vende su questi, scommettendo sulla non prosecuzione del movimento.
Individuare trend e congestioni
Individuare un trend o una fase di congestione è un gioco da ragazzi… basta guardare il grafico ed a vista d’occhio già si capisce se c’è una tendenza o meno.
Tracciare i livelli che faranno da supporti e resistenze al trend o alla congestione, è un tantino più difficile.
Semplificando, si può provare a tracciare delle linee che congiungono:
- due minimi crescenti per i trend al rialzo
- due massimi discendenti per i trend al ribasso
- due minimi o massimi livellati per le fasi di congestione
Si tracceranno, quindi, delle parallele a tali linee ed otterremo così dei canali nei quali pensare di racchiudere le oscillazioni dei titoli e con i quali faremo delle previsioni. Il tempo ci dirà se i nostri canali erano giusti o del tutto errati.
Cambio di fase da trend a congestione
Riuscire a capire quando si passa da una fase di trend ad una di congestione è davvero difficile. Anzi, è la formula magica che ogni trader (anche i più bravi e famosi) vorrebbe trovare.
Questo perché si sono costruiti molti indicatori e sistemi meccanici (le cui indicazioni sono generate da computer) capaci di generare un buon profitto se scrupolosamente seguiti.
Il problema è che queste cose si adattano bene a titoli o mercati che attraversano una data fase di trend o di congestione.
Vanno malissimo, provocando perdite enormi, nel momento in cui si passa da una fase all’altra.
Un consiglio vecchio quanto saggio è di stare fuori dalle fasi di congestione. Individuare un trend che è già in atto, quindi comprare… e vendere quando c’è un buon profitto e si pensa che i 3/4 della strada sia già stata fatta, lasciando così al mercato il gusto e l’onere di decidere il momento di svolta.
In sintesi: stare fuori dal primo e l’ultimo 25% del rialzo e cercare di portare a casa quel 50% del movimento che è poi quello più proficuo e meno rischioso.