Vediamo ora nel dettaglio il codice tributo 1040, chiamato anche più comunemente ritenuta d’acconto.
Il codice 1040: cos’è la ritenuta d’acconto
Come anticipato, il codice 1040 va utilizzato quando bisogna pagare una ritenuta d’acconto. Ma di cosa si tratta?
In realtà è molto semplice: bisogna versare questo tributo ogni volta che si richiede da parte di un libero professionista, titolare o meno di partita iva, una prestazione professionale (si parla in questo caso di lavoro autonomo, per distinguerlo invece dal lavoro subordinato di tutti quelli che ricevono uno stipendio da parte di un datore di lavoro).
In questo caso non è direttamente il professionista che effettua il versamento ma il sostituto d’imposta, ovvero chi ha richiesto e goduto di tale prestazione professionale. Si tratta di un concetto non molto semplice ma che trova fondamento normativo nel Decreto del Presidente della Repubblica n.600 del 29/09/1973 (Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi), in particolare agli art. 25 e art. 25 quater.
L’importo di questo tributo non è fisso ma è variabile a seconda dell’ammontare della parcella del professionista (ma solitamente si tratta del 20% del totale della prestazione lavorativa).
Il codice 1040 si applica sia per la ritenuta d’acconto di chi possiede partita iva ma anche per quei collaboratori occasionali che non possiedono partita iva ma che nel corso dell’anno percepiscono un reddito totale non superiore ai cinquemila euro.
Il codice tributo 1040 nel modello F24
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate il codice tributo 1040 viene così definito: RITENUTE SU REDDITI DI LAVORO AUTONOMO – COMPENSI PER L’ESERCIZIO DI ARTI E PROFESSIONI.
La sezione dell’F24 che deve essere compilata è quella Erario, ovvero la prima partendo dall’alto.
Qui, nello spazio codice tributo, andrà inserito il nostro codice 1040 e, proseguendo verso destra dovremo inserire sia il mese che l’anno di imposta a cui si riferisce il pagamento e, infine, l’importo totale.
Se ad esempio dovessimo fare un versamento di 100 euro a Maggio 2020, dovremo inserire:
– codice tributo: 1040
– rateazione/regione/prov./mese rif.: 05
– anno di riferimento: 2020
– importi a debito versati: 100
Non vanno compilati altri campi perché, il sistema in automatico, calcola e compensa i debiti con eventuali crediti indicati nel modello, proponendo alla fine dell’F24 il totale da pagare.
Resta solo da scegliere la data del versamento, facendo però attenzione che corrisponda alle scadenze previste dalla legge (e che variano a seconda del tipo di tributo da versare).
Cosa fare in caso di mancato o errato pagamento del tributo 1040
Bisogna prestare molta attenzione ad effettuare il versamento del codice tributo 1040, sia nel calcolarne l’importo, sia nel rispettarne le scadenze. In entrambi i casi, infatti, l’Agenzia delle Entrate, dopo aver effettuato i consueti controlli potrebbe emettere a carico del sostituto d’imposta un avviso alla regolarizzazione del versamento, con l’aggiunta di sanzioni e di interessi di mora per ogni giorni di ritardo dal termine legale entro il quale andava fatto. Se non si procede spontaneamente alla regolarizzazione di quanto dovuto, l’Agenzia può procedere anche coattivamente alla riscossione delle predette somme.
C’è infine un ultima questione da esaminare: nel caso in cui il sostituto d’imposta effetti un versamento di importo corretto ed entro la giusta scadenza ma con il codice tributo errato (a volte può essere causato da un semplice errore di battitura da parte di chi compila l’F24).
In questo caso l’Agenzia delle Entrate permette di correggere (attraverso il ravvedimento) l’errore senza incorrere in sanzioni o interessi di mora.
Bisogna però ricordare che il versamento dei tributi è un adempimento molto delicato e va effettuato con attenzione, in alternativa si può affidare il compito ad un commercialista di fiducia che procederà a tenere sotto controllo pagamenti e scadenze per conto dell’interessato.