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Codice tributo 2501: cos’è e a cosa si riferisce
Il codice tributo 2501 viene tirato in ballo quando si parla dell’imposta di bollo sui libri, fatture elettroniche e registri. Si tratta, per questo, di uno dei codici tributo maggiormente utilizzati nel settore del commercio e nell’editoria.
In particolare, il codice tributo 2501 si riferisce unicamente all’imposta di bollo, mentre i codici successivi (come il codice tributo 2502) alle sanzioni o agli interessi (codice tributo 2503). Per quanto concerne le semplici fatture cartacee, l’imposta di bollo si potrebbe acquistare senza troppi problemi in una qualsiasi tabaccheria. Successivamente servirebbe solo apporla sulla fattura per essere in regola con le normative fiscali. Un discorso diverso viene svolto per tutto ciò che riguarda le fatture di tipo elettronico. In questi casi, le imposte devono essere pagate per via telematica: Fiscotel, Entratel oppure semplicemente avvalendosi dell’aiuto del proprio commercialista di fiducia, che deve avere abbastanza esperienza per completare il pagamento. Occorre, però, fare una precisione: l’imposta di bollo dev’essere applicata unicamente su quelle fatture che hanno un importo superiore a 77.47 euro.
Affinché il meccanismo di funzionamento del codice tributo 2501 sia più semplice da capire, non resta che fare un esempio. Supponiamo caso che un individuo emetta 20 fatture, di cui solo 10 siano superiori a 77.47 euro. In tal case, il soggetto in questione dovrebbe compilare il modello F25 entro il 30 aprile con un importo pari a 20 euro (2*10). Sul modello egli deve anche indicare il codice tributo 2501, come richiesto dalla Legge.
In particolare, le somme esatte sono: 2 per euro per l’imposta di bollo da applicare sulle fatture elettroniche e di 16 euro per la bollatura dei libri sociali e di quelli contabili.
Codice tributo 2501: come pagarlo
Per eseguire il versamento bisogna fare il calcolo totale di tutte le imposte di bollo dovute su ogni singola fattura che è stata emessa nel corso dell’anno solare. In questo modo si calcola anche l’importo che bisogna pagare avvalendosi del modello F24, senza dimenticarsi d’indicare anche il codice tributo 2501. Ovviamente, l’imposta in questione dev’essere pagata anche da quelle aziende che operano nel regime forfettario, ricordandosi che l’importo della fattura dev’essere sempre superiore a 77.47 euro.
Codice tributo 2501: la scadenza
La scadenza da rispettare per il pagamento delle imposte di bollo sulle varie fatture è sempre nell’arco di 4 mesi. In particolare, dev’essere all’incirca entro 120 giorni dal termine dell’esercizio. Il modello da usare è sempre F24, ai sensi dell’articolo numero 6 del DMEF del 17 giugno del 2014. Per questo, in generale la scadenza è sempre il 30 aprile di ogni anno. A tutto questo si aggiunge anche un altro obbligo che bisogna rispettare: l’imposta difatti, dev’essere necessariamente versata in una singola soluzione.
Nel caso dell’imposta di bollo relativa ai registri contabili informatici, l’imposta di bollo va pagata per ogni 2500 registrazioni avvenute, senza prendere in considerazione le righe d’informazioni immesse. Per il cartaceo, invece, l’imposta in questione dev’essere pagata ogni 100 pagine circa.
Codice tributo 2501: mancato versamento
Nel caso in cui si superasse la scadenza, si potrebbe comunque eseguire il pagamento dell’imposta di bollo successivamente. In questo caso, però, bisognerà avvalersi del ravvedimento operoso. Questo significa che oltre al pagamento dell’imposta di bollo, l’interessato dovrà anche eseguire il pagamento degli interessi e della sanzione. Questi aumentano significativamente man mano che si procede con il periodo del ritardo. In questi casi bisognerà comunque compilare il modello F24 con i codici tributo già specificati in precedenza.
Durante la compilazione del modello F24 bisognerà essere particolarmente attenti a non sbagliare le sezioni e le cifre. Per giunta, il codice tributo in questione si può anche facilmente compensare. Per esempio, se il soggetto possiede delle altre imposte a credito, può facilmente utilizzarlo per pagare la sua imposta di bollo. Quindi, se per esempio per il soggetto risultasse un credito Irpef dal valore di mille euro e bisognerebbe pagare circa 400 euro per l’imposta di bollo, si potrebbe usare il credito Irpef che quindi sarebbe pari a 600 euro.
Stando a quanto è stato stabilito dall’articolo numero 6 del Decreto Ministeriale del 17 giugno 2014, il pagamento di questa imposta deve avvenire unicamente modalità telematiche. Quindi non è possibile eseguire il pagamento del modello F24 in modalità cartacea. La scadenza è a 4 mesi della chiusura dell’esercizio. Tutte le fatture emesse dalla ditta devono anche recare un’apposita scritta: Imposta di bollo assolta telematicamente ai sensi dell’articolo 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241.
L’importo di ogni imposta di bollo è di 2 euro per tutte le fatture elettroniche, a parte tutto ciò che concerne i libri giornale e il libro degli inventari. In questo caso bisogna pagare 16 euro (per le ditte di tipo Spa, Sapa e Srl). Per quanto riguarda le ditte individuali (Sas, Ss e Snc), la somma da pagare dev’essere, invece, pari a 32 euro.